Cos’è l’orticoltura terapeutica
L’orticoltura terapeutica è una pratica centrata sulla persona, basata su procedure standard, che utilizza le attività legate alla natura, per soddisfare specifici obiettivi documentati. È un processo che utilizza le piante e la relazione con esse per creare, mantenere, potenziare il benessere fisico, psicologico, sociale, emotivo delle persone e migliorarne lo stato di salute e di benessere generale.
Con il termine pianta si intendono tutte le proposte scelte dell’ortoterapeuta, legate alla natura per fornire opportunità terapeutiche e riabilitative in base ai bisogni della persona. Ruolo dell’ortoterapeuta è quello di avvicinare, incoraggiare l’interazione con la natura, perché è proprio il processo terapeutico che porta alla predisposizione e connessione con essa, che è prezioso per il percorso di benessere e può influenzare le persone di ogni età in modo davvero profondo.
Il legame uomo-natura è fondamentale per il mantenimento della salute fisica e mentale. L’entrare in connessione con altri esseri viventi permette di sentirsi parte di qualcosa di grande, sentirsi meno sole. Consente il passaggio dalla condizione passiva di essere curati a quella attiva di prendersi cura, al sentirsi responsabili, all’essere partecipi della relazione recuperando, riattivando, riconoscendo un’immagine positiva di sé, ricca di risorse e bellezza.
Per far sì che questo avvenga, l’ortoterapeuta deve disporre di formazione specifica e di competenze per saper trovare la modalità di contatto tra utente e piante, pianificando e adattando le specifiche attività in ambienti interni ed esterni, in base a ciò che serve ai partecipanti, per raggiungere i propri obiettivi nel programma di cura o benessere.
Differenza tra orticoltura e il comune giardinaggio
A differenza del comune giardinaggio, il fulcro dell’attività è l’interazione tra pianta, persona, terapeuta e gli obiettivi prefissati. Infatti, dobbiamo rilevare che è il processo di cura e di affiliazione che è terapeutico non il risultato finale, non la coltivazione in sé.
Come testimoniato da R.L. Haller “I programmi che offrono attività di giardinaggio senza reali obiettivi e procedure di trattamento specifiche, sebbene benefici, non sono considerati orticoltura terapeutica”. Ciascuna attività di orticoltura terapeutica viene selezionata in base agli obiettivi personali e funzionali della persona. È come cucire un abito su misura, conoscere in primis la persona, la sua storia, le abilità, bisogni, motivazioni, fragilità, patologie, terapie, facilitatori e sostegni che possono aiutarla e motivarla.
Devo dunque chiedermi: di cosa ha bisogno la persona per stare meglio? Quali interventi pianifico? Con quali mezzi raggiungo gli obiettivi prefissati? Cosa vado a monitorare e valutare?
L’intero processo terapeutico deve essere documentato, misurato, registrato:
- valutazione iniziale/situazionale del partecipante
- creazione di obiettivi smart
- pianificazione dello svolgimento attività
- valutazione quantitativa
- dimostrazione dei risultati per comprendere se è avvenuto un effettivo miglioramento dello stato di benessere degli utenti. Serve anche per rilevare l’efficacia dell’orticoltura terapeutica nel conseguire le finalità del programma.
Benefici dell’orticoltura nell’Alzheimer
La degenza in una struttura sanitaria, l’insorgere della demenza e dell’Alzheimer, può causare sofferenza e stress agli anziani. Può essere causato dalla mancanza di familiarità con l’ambiente circostante, della perdita dell’indipendenza e privacy, della lontananza dai propri cari, dalla degenerazione delle capacità psicofisiche.
I problemi che si possono manifestare in questo tipo di utenti possono essere legati all’insorgere di depressione, confusione, disorientamento, perdita di autonomie, apatia dovuti al drastico cambio di vita e condizione.
L’orticoltura terapeutica è particolarmente indicata per le persone anziane anche con diagnosi di demenza e Alzheimer. I benefici dell’orticoltura sono:
- benessere psicofisico (attivando risposte a livello emozionale, cognitivo e fisiologico)
- normalizzazione del battito cardiaco
- pressione sanguigna
- tensione muscolare
Consente il recupero da situazioni di stress, favorendo la sensazione di tranquillità e la disponibilità al coinvolgimento.
La pratica dell’orticoltura in terapia aiuta a mantenere le risorse residue (cognitive, fisiche, relazionali, creative). Consente di trascorrere del tempo di qualità, permette il recupero o lo sviluppo di interessi, motivazioni e abilità stimolando gli anziani all’azione, ad esercitare la coordinazione oculo-manuale, a migliorare le capacità motorie fini. Le attività con le piante e materiali naturali aiutano a spostare l’attenzione dal pensiero ossessivo della perdita di forze e capacità, fanno sentire le persone anziane ancora utili e produttive.
La realizzazione di attività di relazione con la natura contribuisce a creare un contesto che offra una prospettiva al tempo di vita della persona fragile, permettendogli di prefigurarsi la dimensione del futuro, con ripercussioni positive sulle sue condizioni complessive. La visione e la cura delle piante pone l’individuo in un ruolo di “curante”. Non solo può portare piacere, ma può costruire fiducia e “senso di scopo”, perché occuparsi delle piante restituisce il dono della speranza, di utilità e rappresenta un motivo per guardare al domani.
L’orticoltura terapeutica può rappresentare per queste persone uno spazio che offre libertà e stimolazioni multisensoriali, valorizza le abilità residue, offre contenimento emotivo e rispetta la dignità della persona. Inoltre, la natura dà la possibilità a tutti di ritrovare cose amate e appartenenti al proprio passato (piante, profumi, colori, ricordi, sensazioni). Stimola le capacità mnestiche: ad esempio, molte persone anziane hanno una cultura rurale e quindi questo tipo di attività le aiuta a recuperare la loro identità, hobby precedenti, storia, oltre ad essere occasione di dialogo e relazione.
Gli alberi e le piante fanno parte della storia evolutiva di noi esseri umani, e il richiamo alla dimensione naturale è sempre latente in noi, a qualsiasi età.
Nel contatto con la natura, che sia indoor o outdoor, si ha la possibilità di immergere l’anziano nella bellezza, anzi gli si dà la possibilità di farlo diventare lui stesso creatore di bellezza attraverso semine, trapianti, creazioni floreali. In questo modo, il paziente ritrova anche il diritto/autonomia di scelta: cosa seminare, coltivare, come abbellire gli spazi.
La bellezza è terapeutica, è fondamentale per la vita dell’uomo, è l’aspetto che più colpisce l’anima, genera amore, senso di soddisfazione, ricomposizione tra sé e gli altri.
Le ricadute positive dell’orticoltura terapeutica riguardano anche il personale medico, sociosanitario, animativo della struttura, genitori e parenti. Perché se i “loro” anziani stanno meglio, grazie alle attività di orticoltura terapeutica, sono anche maggior predisposti verso cure. La presenza del verde aiuta anche il personale a distrarsi dallo stress e a rilassarsi.
Attività di orticoltura
Creazione di una ghirlanda
Realizzata con le corone di vimini, la ghirlanda può offrire moltissime opportunità: riaffiorano i ricordi del Natale, tradizioni, profumi, sensazioni, piatti tipici. Il salice fa tornare alla memoria le sensazioni di quando si lavorava in vigna, si legavano le viti, si creavano cestini. Le pigne usate per accendere la stufa, le bacche di rosa canina per le creazioni di bellissime collane, quando non c’erano i soldi per comprarne di vere, i fiori il bouquet da sposa.
Altre attività di orticoltura
Sono molteplici le attività per favorire la connessione con la natura e il benessere della persona anziana. Possono essere svolte sia outdoor che indoor:
- coltivare bulbi, fiori, talee, aromatiche
- preparare del terriccio
- semine
- travasi
- cura e manutenzione delle piante
- raccolta e stoccaggio semi
- creare ricette e ricettario
- manipolazioni di materiali naturali
- stimolazioni multisensoriali, esposizione a stimoli naturali (colori, forme, profumi, suoni) riconoscibili, gradevoli, legati alla propria storia, al ciclo dell’anno e che stimolino la reminiscenza
- realizzare un album fotografico
- racconti biografici
- composizioni floreali
- mandala
- telai fioriti
- erbari
- preparare tisane
- sali aromatizzati da regalare
- creare mangiatoie uccellini
I ricordi si intrecciano in una polifonia di racconti condivisi, le mani intrecciano dolcemente rami, bacche, fiori secchi. Si respira il profumo del balsamo dei rami di pino, delle pigne, delle arance essiccate e il cuore si riempie di orgoglio e stupore per aver creato qualcosa di bello da regalare o per impreziosire la propria stanza.
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