Uno degli obiettivi fondamentali della Musicoterapia nell’ambito dei Disturbi dello spettro autistico è certamente lo sviluppo delle competenze intersoggettive nel bambino. Per farlo, vengono applicate attività e strategie che, utilizzando il canale sonoro-musicale, possano aiutare il piccolo a creare sempre più momenti di sintonizzazione con l’altro, promuovendo il piacere che nasce dalla relazione e della condivisione.
Che cos’è l’intersoggettività?
L’intersoggettività è la capacità di condividere esperienze, emozioni e significati con un’altra persona. Per i bambini nello spettro autistico, questa abilità non è scontata. Occorre lavorare attivamente, date le difficoltà manifestate sovente nell’interazione sociale e nella comunicazione.
Tuttavia, grazie alla musicoterapia, è possibile creare uno spazio d’incontro in cui il bambino possa aprire canali comunicativi. Così da iniziare a percepire e rispondere all’altro in maniera sempre più intenzionale e motivata.
Qual è il ruolo della Musica nello Sviluppo di Competenze Intersoggettive?
La musica è certamente un ausilio efficace atto a facilitare la relazione terapeutica. Un canale comunicativo che non richiede competenze linguistiche permettendo però al contempo, tra le altre attività, la creazione di dialoghi attraverso suoni, ritmi e melodie.
Utilizzando il mediatore sonoro-musicale è infatti possibile lavorare su:
- Attenzione congiunta: Il ritmo musicale aiuta a creare una connessione fisica ed emotiva tra il bambino e il terapeuta. Promuove l’imitazione, in termini di produzione sonora o di movimento favorendo momenti di attenzione condivisa.
- Imitazione: il bambino apprende nuove competenze imitando gesti, facilitati ad esempio da nastri colorati, oppure emulando l’uso di strumenti musicali semplici. In questo modo, riesce ad interiorizzare un’esperienza che prima osservava solo compiersi nell’altro.
- Turnazione: attraverso l’alternanza di osservazione e replicazione (prima io/poi tu), ascolto e produzione sonora è possibile far comprendere il concetto di turno.
- Contenimento emotivo ed Emozione congiunta: Il mediatore sonoro-musicale, così come il setting musicoterapico nel suo insieme, offrono un contenimento emotivo. Creano un ambiente sicuro, in cui il bambino può sentirsi libero di esplorare, sperimentare ed esprimersi, condividendo con l’altro emozioni, sensazioni ed esperienze.
- Stimolazione sensoriale: I suoni, le melodie, gli oggetti facilitatori di varie forme, materiali e colori coinvolgono più aree del cervello. Stimolano sia la percezione sensoriale che la risposta emotiva, facilitando così l’emergere di interazioni tra le parti.
Attività Musicoterapiche per sviluppare Competenze Intersoggettive
Ecco alcune attività che ho proposto nel setting per facilitare lo sviluppo dell’intersoggettività nei bambini con autismo:
1. Dialogo Sonoro
In quest’attività, il terapeuta fornirà al piccolo uno o più strumenti (non più di 3). Il bambino potrà iniziare ad utilizzare spontaneamente gli strumenti, producendo semplici patterns ritmici, suoni o frammenti melodici. Sarà compito del terapeuta individuare cellule ritmico-melodiche prodotte dal bimbo e riproporle, al fine di avviare un dialogo che origina dall’ascolto, generando un processo imitativo. Si potranno utilizzare in questo caso strumenti a percussione, come tamburelli, maracas o piccoli xilofoni.
- Obiettivo: sviluppare il turno comunicativo e migliorare l’attenzione condivisa. Il bambino impara a produrre suoni, ascoltare e riconoscersi nel rispecchiamento della sua produzione, rispondendo di rimando ed iniziando così a partecipare ad un vero e proprio dialogo musicale.
- Benefici: promuove la reciprocità e la capacità di aspettare il proprio turno, competenze chiave in ambito di intersoggettività.
2. Movi-Menti
Utilizziamo oggetti facilitatori come nastri colorati di medie dimensioni. Tenendoli fra le mani e con una base musicale caratterizzata da una melodia fluida e avvolgente, si invita il piccolo a replicare il movimento libero del corpo che noi stessi andremo a produrre.
- Obiettivo: creare un legame tra l’espressione sonora e il movimento corporeo, aiutando il bambino a percepire e rispondere alle proposte non verbali del terapeuta.
- Benefici: migliora la consapevolezza del sé e dell’altro, favorendo l’emergere di una risposta relazionale più consapevole.
3. Emo-azionarsi
Dopo un lavoro propedeutico sul riconoscimento delle principali emozioni (gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto), potremo andare ad utilizzare il gioco Imbuca le emozioni. Si chiede al piccolo di osservare le diverse cards raffiguranti vari stimoli emotivi fra cui: regali, giostre, un buon gelato così come diversi animali e situazioni di vita che possono veicolare svariate sensazioni.
- Obiettivo: abbinare ogni card all’emozione che la stessa evoca nel piccolo, riponendola nell’apposito contenitore in dotazione raffigurante il volto dell’emozione in gioco. Sarà così possibile accedere al mondo interiore del bambino e permettere allo stesso di esprimere suoi vissuti.
- Benefici: migliorare la consapevolezza delle proprie sensazioni condividendole con chi potrà aiutare il bambino ad elaborarle e contenerle.
Un approccio personalizzato
È importante ricordare che ogni piccolo con autismo è unico e presenta differenti bisogni e capacità. L’approccio musicoterapico deve essere sempre personalizzato, tenendo conto delle caratteristiche individuali e adattando le attività in base alle sue risposte.
La relazione tra il terapeuta ed il bambino è il cuore del processo musicoterapico: attraverso la musica e le attività proposte, si costruisce un ponte verso l’altro, facilitando l’emergere di un’interazione significativa.
Conclusioni
La Musicoterapia rappresenta una risorsa preziosa per aiutare i bambini nello spettro autistico a sviluppare competenze intersoggettive, offrendo uno spazio sicuro ed accogliente in cui esplorare nuove modalità di relazione. Le attività proposte permettono di creare un contesto di scambio autentico in cui il bambino possa sentirsi ascoltato e compreso.
In un mondo in cui il linguaggio può essere compromesso la musica, i suoni, i colori, i movimenti ed i diversi materiali di gioco che introduciamo nel setting, anche a corollario delle nostre proposte eminentemente musicali, hanno il fine di aprire la strada a nuove possibilità di connessione e di crescita.
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