Il legame tra musicoterapia e disabilità è oggi ampiamente documentato e supportato dalla letteratura scientifica e dalle esperienze cliniche di numerosi professionisti che delineano i benefici dell’inclusione di questa Arteterapia tra gli approcci utilizzati in un contesto di presa in carico multidisciplinare della persona.
La musicoterapia si configura oggi come un approccio riabilitativo-terapeutico consolidato, in cui l’impiego della musica e dei suoni, atto da un Musicoterapeuta formato, è finalizzato a promuovere il benessere psicofisico dei pazienti, favorendo il miglioramento di funzioni cognitive, emotive e motorie.
In questo articolo analizziamo i supporti materiali più usati dai terapisti, come vengono utilizzati e con quali potenziali benefici.
Musicoterapia e disabilità: le possibili applicazioni
L’impiego della componente musicale nel trattamento musicoterapeutico nell’ambito della disabilità riveste un ruolo chiave, radicandosi nella capacità intrinseca della musica di stimolare le funzioni cognitive, motorie ed emotive, favorendo al contempo la comunicazione e la partecipazione attiva.
- Nel contesto delle disabilità cognitive, incluse quelle associate a disturbi dello spettro autistico e deficit intellettivi, la musicoterapia si configura come un intervento efficace per il potenziamento delle funzioni cognitive: contribuisce a migliorare processi fondamentali quali l’attenzione, la memoria, l’apprendimento, la percezione e le abilità linguistiche. La libera improvvisazione sonora diviene veicolo per un lavoro sulla consapevolezza emotiva e l’espressione delle emozioni, ed in essa il dialogo sonoro permette di lavorare sull’imitazione, la turnazione, l’organizzazione del pensiero e la regolazione emotiva.
- Nelle disabilità motorie, come quelle causate da paralisi cerebrale o ictus, il ritmo musicale può essere utilizzato per migliorare la coordinazione e la motricità fine e grossolana. Inoltre, l’uso degli strumenti musicali, attraverso indicazioni semplici, aiutano a far lavorare il paziente sulla prensione ed il tono muscolare, sull’intenzione ed il controllo del movimento.
- Nelle disabilità sensoriali, come la cecità o la sordità, la musica può essere impiegata per stimolare e potenziare i sensi residui, migliorando la propriocezione.
Grazie alla sua natura comunicativa, soprattutto sul piano non verbale, la musica crea uno spazio sociale sicuro, inclusivo e stimolante dove le persone con disabilità possono esprimere sé stesse e partecipare attivamente al proprio percorso di crescita.
Nella musicoterapia, questo potenziale viene valorizzato attraverso esperienze sonore personalizzate, che promuovono l’autonomia, l’inclusione sociale, le relazioni e lo sviluppo di capacità funzionali.
Soprattutto quando viene supportata da sussidi materiali adeguati.
Bongo – Borgione
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Strumenti per la musicoterapia
Attraverso l’ascolto, l’improvvisazione ed il dialogo sonoro, la musicoterapia stimola globalmente il funzionamento della persona.
Il musicoterapeuta utilizza una vasta gamma di strumenti musicali, selezionati in base agli obiettivi terapeutici, alle esigenze dei partecipanti e al contesto della terapia. Lo strumento musicale in musicoterapia non viene usato per una produzione musicale che punti all’estetica, ma come mezzo comunicativo su fruizione libera: ecco perché per partecipare ad una seduta non è richiesto saper suonare uno strumento o avere dei prerequisiti in campo didattico musicale.
Ecco alcuni degli strumenti più comuni:
- Strumenti a percussione come tamburi, djembe, bonghi, maracas, tamburelli, xilofoni o metallofoni. Questi strumenti offrono la parte ritmica del setting, intuitivi nell’uso favoriscono il senso del ritmo, prevedono il coinvolgimento fine e grosso motorio della persona, il coordinamento, il controllo della forza e del movimento per giocare nell’intensità del suono emesso, ecc…
- Strumenti a corda come chitarra, ukulele, piano, spesso usati per accompagnare canti o improvvisazioni. L’aspetto melodico é una caratteristica fondamentale per un lavoro sulle emozioni, sul tono dell’umore, sull’autoregolazione, ecc…
- Strumenti a fiato come flauto dolce, kazoo, ocarine, ideali per migliorare il controllo del respiro contribuendo al potenziamento delle capacità polmonari e della coordinazione oro-motoria. Favoriscono concentrazione, coinvolgimento emotivo e motorio.
- Strumenti melodici semplici come pianole o tastiere portatili e glockenspiel: sono utili per lavori cognitivi e creativi legati a melodie e armonie. Sono fruibili da più persone contemporaneamente e questo li rende degli ottimi strumenti di condivisione, per il dialogo sonoro, il rispecchiamento, il coinvolgimento relazionale ed emotivo.
- Strumenti non convenzionali, come campane tibetane e diapason, favoriscono la consapevolezza corporea per la loro caratteristica vibrazionale.
- Strumenti elettronici. Strumenti come tastiere digitali, sintetizzatori semplici, app musicali o dispositivi digitali per la creazione di suoni aiutano a promuovere l’interazione sociale, la creatività e il benessere psicofisico, offrendo alle persone con disabilità un canale espressivo alternativo e stimolante.
Set musicale 12 strumenti – Borgione
Nel lavoro individuale e con i gruppi, un altro importante strumento a portata di tutti è la voce (canto) ed il corpo (body percussion).
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