Se dico Super Santos che cosa ti viene in mente? Una partitella? Due giubbotti usati come porta? Una nonna che buca il pallone per esasperazione? Il picnic di Pasquetta?
Super Santos: generazioni che giocano
Le mamme e i papà di oggi hanno una serie di oggetti dei ricordi, che evocano immagini, odori, voci dell’infanzia. Spesso si tratta di mamme e papà che hanno vissuto in un luogo e poi per studio o lavoro sono andati ad abitare altrove, e in quei casi i ricordi diventano ancora più preziosi perché custodiscono anche delle radici che devono sopravvivere senza terra.
Quindi quando dico Super Santos le immagini si fanno vivide, scorrono infinite partite a pallavolo, basket o calcio, si immagina il “derby dei palloni leggeri” con il Super Tele, si visualizzano infiniti cancelli da scavalcare, auto parcheggiate con sotto palloni incastrati, terrazzi o rami di alberi irraggiungibili, e qualche vetro rotto (capita!).
Giocare a palla è un filo che lega le generazioni, la palla è il gioco all’aria aperta preferito da tutti, la dotazione base se si va a fare una scampagnata o un picnic.
Il Super Santos nella musica e nella letteratura
Il Super Santos è un oggetto entrato talmente nel mito per i quarantenni di oggi, che due artisti appartenenti a questa generazione hanno deciso di dedicargli le loro opere.
Supersantos di Mannarino
Si tratta del secondo album del cantautore romano, uscito nel 2011, e prende dichiaratamente il nome dal famoso pallone arancione. Nell’album l’autore racconta una Roma fatta di borgate, di storie strampalate e personaggi pirateschi. Una serie di storie cantate/recitate in romanesco usando la forma d’arte del teatro-canzone.
Supersantos di Roberto Saviano
Un racconto del giornalista e scrittore, classe 1979 come Mannarino, racconta di quattro amici e un pallone arancione che crescono insieme in un luogo (le atmosfere sono quelle di Gomorra) dove crescere è più difficile che altrove.
Per organizzare la Pasquetta ci vuole il Super Santos
E allora organizziamo la scampagnata di Pasquetta. Abbiamo già un album da mettere in playlist e un racconto da leggere mentre i più piccoli fanno il riposino, e poi lui: il pallone Super Santos!
Quindi togli il pallone arancione dal cassetto dei ricordi e rimettilo in pista per giocarci con i tuoi bambini e magari condividili con loro, i tuoi ricordi.
E magari insegna loro qualche vecchio gioco oppure potresti scoprire che li conoscono già.
Ecco qualche esempio:
- palla a muro, che si può fare da soli, in due o in un piccolo gruppo e consiste nel lanciare la palla contro una parete e riprenderla senza farla cadere (magari accertandosi che dietro quella parete non ci sia nessuno che sta tentando di riposare);
- palla prigioniera, due squadre in un campo diviso a metà con l’obiettivo di colpire con la palla un avversario (non prima di tre passaggi tra componenti della stessa squadra) facendolo appunto prigioniero, e qui la leggerezza del Super Santos è utilissima a non avere feriti e contusi;
- torello, lo fanno anche i calciatori professionisti e anche durante le partite, tutti i giocatori si mettono in cerchio tranne uno che sta in mezzo al cerchio e deve intercettare i passaggi degli altri, se lo fa entrerà nel cerchio mentre chi ha sbagliato passaggio andrà nel mezzo; si può fare sia a terra calciando il pallone sia passandosi la palla con le mani.
Pronti per una Pasquetta divertente e un po’ vintage?
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